La Parola agli Allievi: Cosa la Stone Temple Tao può fare per te

Più o meno 4 anni fa cercavo un corso di KiKo (la declinazione giapponese del Qi Gong), mi sono imbattuto nel Maestro Giuseppe Paterniti Lupo e sotto la sua paziente guida ho iniziato a praticare.
La preparazione del Maestro Giuseppe e dell'Istruttrice Katya Pascoletti, unite alla mia voglia di imparare, mi hanno spinto a intraprendere e concludere con successo il percorso di formazione come Istruttore e Operatore Qi Gong.
La mia passione per le Arti Marziali parte da lontano, era il 1982 quando mi sono iscritto a un corso di Karate e da allora non ho mai smesso di praticare. Sono istruttore e cintura nera di Karate e Ju Jitsu, da poco più di due anni seguo i corsi settimanali di Taiji Quan stile Chen del Maestro Giuseppe e il percorso triennale di formazione per istruttore.
Mi sono chiesto più volte se “mescolare” più Arti Marziali sia bene o sia male; se sia corretto seguire la tesi dei puristi o sia più giusto seguire il proprio cuore e il proprio istinto. La risposta che mi sono dato è che si deve fare ciò che si sente e lo si deve fare non per smania di sapere o per vanità di titoli ma perché spesso la nostra strada non è una linea retta che ci porta da A a B ma è un percorso ricco di curve e di “fuoripista” che ci servono per sperimentare e capire meglio cose che abbiamo da sempre avuto sotto gli occhi, ma non riusciamo a vedere in modo nitido. Così la mia pratica “giapponese” viene arricchita e nutrita da quella “cinese” e viceversa.
Credo che l’Arte Marziale, come il Qi Gong, sia una fantastica occasione di crescita personale, credo che non importi quale sia lo strumento che si utilizza per favorire un cambiamento dentro di noi, ognuno deve trovare il suo, può essere il Qi Gong o il Taiji Quan, può essere il giardinaggio o la corsa.
Credo che in ogni persona sia presente un seme, questo seme è il talento che attende solo di essere coltivato per permetterci di essere ciò che veramente siamo. Esprimere il nostro potenziale e divenire ciò che siamo chiamati ad essere è un dovere verso noi stessi e verso gli altri.

- Matteo, 42 anni (Istruttore)

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