Il Matterello Taiji

Il Matterello Taiji: un lavoro straordinario, utile sia per i praticanti di Qi Gong sia per quelli di Taiji Quan, effettuato mediante un attrezzo semplice quanto efficace. Tra le pochissime realtà capaci di offrire un lavoro completo effettuato mediante questo singolare strumento, la Scuola di Tradizionali Arti Orientali "Stone Temple Tao" è sicuramente una delle più rinomate, grazie all'importante lavoro di ricerca e di approfondimento svolto dal Direttore Tecnico M° Giuseppe Paterniti. 

Tài jí chǐ 太极尺

Il Tài jí chǐ (il righello Taiji) è un'antica forma di Qi Gong capace di effettuare un lavoro globale sul corpo e sul sistema energetico. Tale tecnica è stata resa pubblica per la prima volta nel 1954 dal Maestro Zhao Zhing-dao. Si utilizza un “righello” di legno affusolato, simile ad un matterello, della lunghezza di circa trenta centimetri e dalle estremità arrotondate. Tale metodica sarebbe da attribuire all’eremita taoista del decimo secolo Chen Xi-yi (noto anche come Chen Bo). Costui sarebbe vissuto sul monte Hua (luogo sacro per il taoismo) nella provincia dello Shenxi. Uno dei tanti pregi di questo articolato e completo sistema di Qi Gong è quello di sviluppare in maniera veloce e profonda tutte le qualità riferibili alla connessione strutturale ed energetica. Il Tài jí chǐ solitamente viene realizzato utilizzando un legno leggero e poroso, come potrebbe essere quello del salice. In alternativa, un normale matterello lungo circa 30-35 centimetri, con le estremità arrotondate, può andare benissimo.

Tài jí bàng 太极棒

E’ un esercizio finalizzato al rafforzamento di tendini, articolazioni, muscoli e legamenti, ottimo per acquisire abilità marziali relative alle leve articolari (Qinna). Le sue origini  sono sicuramente più recenti del Tài jí chǐ. Si racconta che Chen Fake (1887-1957), mitico Maestro di Taiji Quan stile Chen, osservando la propria moglie mentre lavorava la pasta, intuì la possibilità di utilizzare il matterello come efficace strumento di allenamento al Qinna. In seguito, il figlio di del Maestro Fake, Chen Zhaokui (1928-1981),  elaborò ulteriormente il metodo del bàng arricchendolo di nuove possibilità applicative. In epoca più recente il Maestro Feng  Zhi Qiang (1928-2012) - allievo del celebre Chen Fake - ebbe il merito di approfondire tale pratica, perfezionandola e lasciandola in eredità alle migliori scuole di Taiji Quan stile Chen. Il Tài jí bàng sviluppa la flessibilità e la forza torcente dei polsi e dei gomiti come anche la capacità di flettere il torace e la vita. Una pratica costante, inoltre, incrementa stabilità, radicamento e forza delle gambe migliorando, nel contempo, l’allineamento strutturale la capacità di “apertura e chiusura” del corpo. Lo strumento dovrebbe essere lungo quanto l’avambraccio di chi lo pratica (più o meno la lunghezza che va dal gomito al pugno chiuso) ed avere un diametro che è possibile racchiudere ad anello tramite il pollice e il medio di una mano. I migliori e più pregiati sono realizzati in legno palissandro. Sono comunque bene utilizzabili anche i normali matterelli, con le estremità arrotondate, aventi una lunghezza di circa 30-35 centimetri. 

Bàng àn mó 棒按摩

L’automassaggio con il “matterello Taiji” è utile per decontrarre la muscolatura, tonificare i tessuti, stimolare la circolazione sanguigna ed energetica e favorire il benessere generale. Tramite sfregamenti e leggere percussioni vengono stimolati determinati agopunti di “sblocco”, utili per ristabilire e mantenere l’equilibrio energetico ed agevolare la salute psicofisica.

comments powered by Disqus